Omelia di don Valdir José De Castro

OMELIA DI DON VALDIR JOSÉ DE CASTRO
Superiore generale SSP

29 aprile 2016

 

Celebriamo oggi, in questa Eucaristia, – proprio nella festa di Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia ed Europa – l’apertura del Seminario Internazionale che ha come tema Mistica apostolica paolina, tre parole che esprimono realtà strettamente collegate.

Facendo dei brevissimi accenni a questi tre termini, ricordiamo che, quando parliamo di mistica, facciamo riferimento a una dimensione divina ma, allo stesso tempo, profondamente umana da vivere nella quotidianità. Infatti, la vita mistica cristiana parte dall’esperienza di Dio, che è amore e misericordia, che si rivela nella nostra storia, e trasforma la persona a partire da dentro.

Come abbiamo sentito nella prima lettura: «Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna» (1Gv 1,5) e «Se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato» (1Gv 1,7). La mistica è apertura alla luce di Dio, che ci rinnova e ci mantiene in comunione con Lui, con gli altri, con noi stessi. Questa esperienza necessariamente ci fa uscire da noi stessi, ci porta a una missione e, allo stesso tempo, la illumina.

La porta dell’esperienza mistica è l’umiltà. In questo senso le parole di Gesù, che abbiamo sentito nel Vangelo, ci illuminano, quando afferma: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25). Come ci ricorda il nostro Fondatore, il Beato Giacomo Alberione, «l’umiltà è quella virtù per cui l’anima cerca Dio, si conforma a Dio, mette al servizio di Dio tutto quello che ha di salute, di intelligenza, di capacità, di tempo; la vita, lunga o breve, tutta a servizio di Dio» (G. Alberione, Fedeltà allo spirito paolino, 1965, p. 102).

La mistica, come presenza e forza di Dio nella nostra vita, ci spinge all’apostolato. L’apostolato senza una mistica perde il suo senso. Infatti, la nostra mistica, come Famiglia Paolina, è apostolica. In questo modo è fondamentale la persona dell’apostolo, che è giustamente quello che ha «un cuore acceso di amore a Dio e agli uomini; e non può comprimere e soffocare quanto senta e pensa» (CSP, p. 582).

Per quanto riguarda l’aggettivo “Paolina”, possiamo dire che è il “colore” della nostra mistica, ispirata dal modo di vivere dell’apostolo Paolo. «Gesù Cristo è il perfetto originale: Paolo per noi si è fatto forma, onde in lui siamo forgiati per vivere secondo Gesù Cristo» (G. Alberione, Santificazione della Mente, 1956, pp. 56-58).

Parlare di “mistica apostolica paolina” vuol dire fare riferimento a una vita integrale che coinvolge l’essere umano nella sua totalità e le quattro ruote del carro paolino: santità, studio, apostolato e povertà. Parlare di mistica apostolica paolina è valorizzare la comunicazione, guardando non solo i mezzi tecnici, ma anche la qualità della comunicazione che ognuno di noi è chiamato a costruire alla luce del Vangelo.

Per quanto riguarda la comunicazione, Papa Francesco afferma nella Evangelii gaudium: «Oggi, quando le reti e gli strumenti di comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi, sentiamo la sfida di scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare di questa marea un può caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. In questo modo, le maggiori possibilità di comunicazione si tradurranno in maggiori possibilità di incontro e di solidarietà fra tutti»” (EG 87).

Il Signore ci aiuti a vivere la “mistica apostolica paolina”, alla luce del carisma che abbiamo ereditato dal nostro Fondatore, cercando di costruire la cultura dell’incontro, così necessaria nel mondo di oggi. Per la Famiglia Paolina, e specialmente per voi, Madre Tecla Merlo è un riferimento importante in questo cammino.

Auguriamo a voi, Figlie di San Paolo, un fecondo Seminario Internazionale. L’approfondimento su un tema così attuale sia un’opportunità per far protendere in avanti la missione paolina, nella gioia e nella speranza, dopo la celebrazione del vostro Centenario di storia istituzionale.


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