Brevi notizie dal Seminario…

1 maggio 2016

«Riscoprire, nella mistica apostolica, la forza unificante della nostra spiritualità e quella profetica della missione»: da questa linea operativa tracciata dal 10° Capitolo generale delle Figlie di San Paolo ha preso l’avvio il Seminario internazionale sulla mistica apostolica paolina. 51 le partecipanti, tutte animate dal desiderio di approfondire una connotazione essenziale della nostra vocazione profetica e di offrire alla congregazione il frutto delle loro riflessioni.

Ha aperto l’incontro la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da don Valdir José De Castro, superiore generale della Società San Paolo, che ha evidenziato la dimensione divino-umana della mistica apostolica: accoglienza della Luce trasformante di Dio, che crea comunione con Lui e con gli altri, ponendoci in “stato” di continua “uscita” da noi stesse per entrare in comunicazione con il mondo. «Una comunicazione che dovrebbe toccare i cuori, diffondere il calore della Chiesa Madre, creare ponti, favorire incontri umani fecondi, aprire spazi per il dialogo, la comprensione reciproca, la riconciliazione, costruire la pace e l’armonia», come ha precisato sr Anna Maria Parenzan, superiora generale, nel suo saluto iniziale, facendo eco al Messaggio del Santo Padre per la 50esima Giornata mondiale per le comunicazioni.

Ci siamo quindi poste in ascolto attento delle relazioni “magistrali” della prima giornata, di cui vi comunichiamo una breve frase.

Prof. Elena Lea Bartolini De Angeli, L’integralità nella vita quotidiana nell’ebraismo

Il rapporto fra il popolo di Israele e la Torah è un rapporto vitale: non si tratta di qualcosa che riguarda solo la sfera intellettuale, bensì di un insegnamento che orienta la vita. Alla luce dei “precetti” ogni momento della vita acquista senso diventando testimonianza di santità per tutte le genti.

Sr. Antonietta Potente, Quando il nostro io è nascosto dietro un fare apparente

Il “fare” è come una porta, si passa attraverso per andare verso qualcuno… Nel “fare” dovremmo essere dei mendicanti di verità, di luce, e non dei despotici personaggi che pensano di fare tutto loro… Rendete i vostri spazi abitati da altre ed altri, e voi abitateli con amore, gioia e rispetto.

Sr. Elena Bosetti, La Parola, luogo di unità: Marta e Maria

Ogni attività diventa agitazione e inquietudine se non si radica nell’ascolto della Parola. Al contrario, il contatto profondo (e costante) con la Parola rende prezioso e fecondo ogni servizio (in qualunque situazione e ad ogni età). Fare della Parola la propria “casa”, ovvero “abitare”, “dimorare” nella Parola. «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli» (Gv 8,31). Rimanere, dimorare nella Parola: ecco la sfida della mistica apostolica!

Don Antonio Pitta, La vita dell’apostolo come culto

Il culto è costitutivo della mistica paolina poiché tocca ambiti diversi dell’esistenza di Paolo e delle sue comunità. Anzitutto l’apostolato per la diffusione dell’evangelo nella missione è espressione cultuale: scelto per l’evangelo, Paolo rende culto al Signore con l’evangelo. L’intera esistenza, e non un suo momento o un suo aspetto, è vista da Paolo come culto sino a diventare una paradossale libagione di se stesso per la fede dei destinatari.

Oggi le sorelle sono impegnate nei lavori di gruppo, per iniziare a “costruire” un piccolo documento che orienterà la riflessione delle partecipanti all’Intercapitolo di settembre.

A risentirci, dunque. Grazie per il vostro sostegno e la vostra preghiera. Continuate a seguirci sul sito, www.paoline.org.

L’Equipe di redazione


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