Brevi notizie dal Seminario 2…

5 maggio 2016

Impegno, serenità, condivisione: sono le costanti delle giornate qui al Seminario sulla mistica apostolica. Giornate che trascorrono veloci, a un ritmo serrato ma non frenetico. Alle relazioni, tutte molto interessanti e provocatorie, segue sempre il confronto con i relatori attraverso domande elaborate nei sei gruppi, che si riuniscono in aula immediatamente dopo l’ascolto.

Solitamente, a una giornata di contenuti si alternano tempi di riflessione, lavori di gruppo, sintesi unitaria.

Come nell’altra informazione, annotiamo qualche frase estratta dalle relazioni fin qui avute. Tra qualche giorno, sarà possibile leggere la versione integrale dei diversi contributi nell’Area riservata del nostro sito (www.paoline.org).

Sr Grazia Paris, Contemplazione e azione nei Padri

Caratteristica dell’uomo unificato è quella di non lasciarsi agitare dalla molteplicità delle cose da fare, concentrandosi piuttosto sull’unica cosa necessaria: orientare la propria attenzione al Signore. Questa scelta di vita comporterà il desiderio di uniformarsi alla volontà del Signore e di condividere con i fratelli gli affetti del cuore e le tensioni dell’anima, sperimentando la gioia di essere «un cuore solo e un’anima sola». L’uomo unificato vive con equilibrio l’alternanza tra vita attiva e contemplativa, con l’aggiunta di un oltre verso il quale l’una e l’altra forma tendono: la carità perfetta.

Nello Cipriani, Diventare “uno” insieme, secondo la Regola di sant’Agostino

La perfezione del religioso non si misura dal lavoro che fa, ma dall’amore per il bene comune, che ispira il suo lavoro. In tutte le società umane i ruoli necessariamente non sono tutti uguali. Anche nella comunità religiosa ci sono differenti ruoli e incarichi, assegnati secondo le necessità della vita comune e le capacità dei singoli. (…) Sant’Agostino al discorso di san Paolo sui carismi aggiunge l’esortazione a rallegrarsi ciascuno del carisma del fratello, perché, osserva, «nell’unità dello stesso corpo io posso ciò che può il mio fratello, dal quale non sono separato, e se io ho meno potere, lui condivide la mia povertà, mentre io godo con lui per ciò che ha di più grande».

Don Giuseppe Forlai, Fonti ispiratrici dell’integralità alberioniana

Alberione conosceva i tre modelli di teologia del sacerdozio: sacerdozio missionario, che si collega al “munus” profetico, sacerdozio sacramentale, che essenzializza la ministerialità sacramentale, e sacerdozio pastorale, che priorizza «la cura d’anime». (…) Il modello di integralità del sacerdozio profetico-missionario riguarda tutti i membri della Famiglia Paolina, uomini e donne. Una sacerdotalità già ricevuta come dono nel battesimo. L’annuncio è l’offerta, il sacrificio a cui ogni battezzato è chiamato. Infatti, il massimo del culto è l’annuncio (cfr. Rm 1,9).

Sr Mary Melone, Integralità nella comunità: Eucaristia e servizio dell’autorità

L’eucaristia è il dono sacrificale di Cristo generatore di comunione, perché la comunione è resa possibile solo dalla condivisione di un dono. (…) Il dono ricevuto è la vita stessa di Cristo, un dono che non può essere trattenuto, che va condiviso nella concretezza del rapporto con l’altro, dove concretezza rimanda alla reale distinzione e diversificazione del cammino di coloro che entrano in comunione. La celebrazione dipende e manifesta la qualità della comunità che celebra.

L’autorità è in funzione dell’unità. (…) Se l’autorità è chiamata a custodire e a favorire la crescita nell’unità, l’obbedienza è giustificata nella misura in cui assicura e custodisce a sua volta la comunione.

Don Giancarlo Rocca, Vita spirituale e missione nelle nuove forme di vita consacrata

Le caratteristiche principali delle nuove comunità si possono così riassumere: riconoscimento del valore della condivisione e fraternità di vita; grande stima dell’ospitalità; forte accentuazione della centralità del Vangelo; nuove forme di preghiera; molta propensione verso forme di vita contemplativo-eremitica, con grande spazio al silenzio; valorizzazione dell’abito religioso, considerato come valore spirituale identitario; pratiche devozionali tradizionali, intese come «un passo indietro per andare avanti».

La giornata di ieri si è aperta con il “pellegrinaggio penitenziale-giubilare” alla Sottocripta del Santuario “Regina degli Apostoli” e alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura. E nel pomeriggio abbiamo accolto come vero dono la testimonianza di come le cinque congregazioni della Famiglia Paolina vivono l’integralità, nelle sue fatiche e nei cammini possibili.

Grazie per l’attenzione. Contiamo sulla vostra preghiera. A risentirci.

L’Equipe di redazione


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